Donne di maggio
26 Maggio, 2017
Cammino molto per Bologna e, anche grazie alla mia curiosità, faccio incontri in contesti molto diversificati, con persone della più varia provenienza.
Ci sono luoghi in cui ritrovo facilmente visi noti. Persone che probabilmente hanno interessi simili ai miei, anche se non necessariamente nutrono i miei stessi pensieri e rappresentazioni.
Poi ogni anno viene maggio. E il 22 arriva la festa di santa Rita, celebrata in modo particolare nel monastero di San Giacomo Maggiore in via Zamboni, con la tradizionale abitudine dell’acquisto delle rose benedette.
Nello stesso periodo si colloca la “discesa” dal colle della Madonna di San Luca, celebrata da cinquecento anni, con l’arrivo della icona in un sabato pomeriggio, una settimana di preghiere nella Cattedrale e la “risalita” la domenica successiva.
Sono due occasioni a cui partecipano vere e proprie folle ed io mi trovo ad incrociare moltissime persone sconosciute, un’altra Bologna rispetto a quella che incontro abitualmente, quasi fossi finita in un’altra città.
Sono prevalentemente donne, prevalentemente con qualche anno sulle spalle, con addosso i primi vestiti della bella stagione. Ci sono inviti alla partecipazione dei giovani, ma non c’è dubbio che le protagoniste siano donne che abitualmente non frequentano gli spazi pubblici distanti da casa, donne che probabilmente passano gran parte della loro giornata in casa. Ad accudire qualcuno. O ad accudire se stesse, nella normale casalinghitudine.
Potremmo usare la categoria della “devozione popolare”, ma non ci dice molto.
Mi viene da pensare a queste donne quasi con tenerezza, immaginando con empatia una loro normale solitudine che trova la spinta per uscire di casa e un’ occasione di ristoro in un mazzo di rose benedette o nello sguardo sorridente (ma serio) della Madonna di san Luca.
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